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I Bianchi

Fiano

Origini:

Furono i Greci a portare in Italia l'originario vitigno del Fiano, la "Vitis Apicia": le prime viti furono piantate a Lapio, una località che prese il nome dall'uva, il comune dove tutt'ora si produce il Fiano. A sua volta, il nome "Vitis Apicia" o "Apina" deriva dalla caratteristica, proprio di quest'uva dal dolce profumo, di attirare sciami di api nelle vigne. Da Apina derivò "Apiana" e da questo "Afiana", quindi Fiano. Un tempo era un vino dolce, leggermente frizzante; oggi il Fiano di Avellino DOCG è un vino bianco secco, intenso, elegante e strutturato, adatto anche all'invecchiamento. I terreni interessati dalla DOC si trovano in 26 comuni della provincia di Avellino: l'Irpinia offre un clima mite in estate ma rigido d'inverno, giornate calde e notti fredde, suoli argillosi e fertili.

Caratteristiche e esigenze ambientali e colturali:

Vitigno a bacca bianca, originario dell'Italia meridionale, presso Lapìo, ad est di Avellino. Il suo nome deriva con molta probabilità dalle uve "apianae". Se ne ottengono vini robusti e di buona finezza aromatica. Ha foglia orbicolare, di media grandezza, trilobata o pentalobata; grappolo piccolo o medio, serrato, piramidale con un'ala piuttosto sviluppata; acino medio, ellissoidale, con buccia resistente giallo dorata, con scarsa pruina.

Ha buona vigoria e dà ottimi risultati in terreni di origine vulcanica. Matura tra fine settembre e inizio ottobre. Se ne conoscono molti sinonimi fra cui Fiore Mendillo, Santa Sofia, Minutola, Fiana o Foiana, Latino Bianco.

(Fonte: "Guida dei vitigni" http://www.lavinium.com)

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